E’ di ieri la condivisione di Followerwonk, uno degli strumenti di analisi di Twitter, di un interessante dato statistico sui nuovi utenti del Social Media. Negli ultimi 30 giorni i nuovi utenti su Twitter sono stati 2,18 milioni mentre quelli sospesi o cancellati sono stati 3,18 milioni. Fino ad ora non c’era mai stato un rapporto del genere tra nuovi utenti ed utenti allontanati.
Questo diventa significativo per una serie di motivi, primo fra tutti la presa di coscienza del problema che Twitter ha con i bot, problema che nasce da lontano e che fino a questo momento non ha trovato argine.
Nel 2013 Twitter aveva dichiarato che dei suoi utenti circa il 5%, pari a quasi 11 milioni di account, erano falsi. Una nuova ricerca ha potuto alzare addirittura al 15% degli iscritti al social media la percentuale degli utenti non reali sulla piattaforma: numeri altissimi che farebbero arrivare vicino a quota 50 milioni il numero di bot attivi.
L’attenzione sul problema dei robot all’interno dei social network è balzata alla luce della ribalta soprattutto con i vari articoli di giornali e servizi televisivi che denunciavano l’utilizzo di questi utenti fantasma su Twitter e Facebook, durante la campagna elettorale presidenziale degli Stati Uniti del 2016, per creare disinformazione e generare divisione tra gli elettori. Un’anticipazione di quello che abbiamo visto per la campagna elettorale in Italia in occasione delle elezioni politiche 2018 con il proliferare di fake news rilanciate attraverso i social network.
Tutta questa attenzione mediatica aveva stimolato Twitter portando la modifica di alcune API per impedire o almeno limitare l’uso di follow e retweet di massa. La novità è che annunci del genere da parte di Twitter erano stati già sentiti ed accolti con scetticismo dagli addetti ai lavori che non vedevano delle azioni in linea con le dichiarazioni. La paura di veder calare i numeri generali degli utenti metteva un freno al blocco dei bot. I numeri evidenziati da Followerwonk lasciano pensare ad un cambio di rotta con un evidente miglioramento delle prestazioni degli annunci pubblicitari e un aumento nella fiducia nei dati provenienti dalla piattaforma di microblogging.
Altro problema con i bot di Twitter è che era (proviamo ad essere ottimisti utilizzando un tempo passato) diventato più facile ‘ingannare’ la tua crescita sul Social falsificando la tua importanza e le tue credenziali come influencer.
E’ di questi giorni un articolo del New York Times negli Stati Uniti che aveva evidenziato diverse celebrità e, soprattutto, esperti di social media, pizzicati ad acquistare seguaci su Twitter e Facebook. Tornando all’Italia, e alle passate elezioni politiche, un’analisi del CNR aveva evidenziato come, su Twitter, la maggior parte dei follower dei leader politici italiani, da Di Maio a Renzi, da Salvini alla Meloni, fossero falsi e riconducibili a bot.
Rimuovere questo tipo di utenti consente a Twitter di recuperare credibilità, riacquistare il controllo sul social network ed aumentare la valenza delle sue metriche.
Nel business moderno il social media marketing sta acquistando sempre maggior importanza e, contemporaneamente, aumenta la consapevolezza da parte della gente e delle aziende (i potenziali clienti di azioni di SMM) su cosa significano i numeri dei follower riuscendo a distinguere tra chi è realmente ‘influente’ e chi ha semplicemente cercato di acquistare la sua corte di seguaci.
Vedere gli elenchi dei follower di influencer o politici o ‘esperti del settore’, pieni di bot o di utenti ‘non reali’ riduce infatti la fiducia nei numeri di Twitter e allo stesso tempo inganna proprio gli algoritmi del social network che tende a favorire i contenuti degli account più importanti e con un elevato grado di coinvolgimento (parametri che possono essere manipolati dai bot).
Se un primo problema era la difficoltà nell’individuare questo tipo di account (ma Twitter ha modificato e migliorato i suoi strumenti di analisi automatica aumentando la capacità di identificazione e conseguente eliminazione dei bot) la domanda successiva era inevitabilmente la seguente: a Twitter conviene cancellare questo tipo di utenti? La risposta, secondo noi, è sicuramente sì. Se Twitter continuasse ad eliminare questo tipo di utenza accettando di diminuire il numero dei suoi utilizzatori per chiarire e rendere più reali le sue metriche sarebbe veramente un grande passo avanti. Se da una parte infatti questa scelta potrebbe far storcere la bocca agli investitori dall’altra migliorerebbe i risultati reali degli inserzionisti indicando con maggior chiarezza ai ‘non utilizzatori’ cosa è realmente popolare e attualmente rilevante all’interno della loro nicchia di mercato.
Solo il futuro ci dirà se questa è la reale strada scelta da Twitter per recuperare il terreno perso nei confronti degli altri Social Network visto che gli inserzionisti stanno puntando sempre di più su Facebook e Instagram.
Hai deciso di puntare sui Social Network per la tua campagna di marketing? Sei stato convinto dalle decisioni di Twitter e dalle sue azioni nei confronti dei bot?