Google è sicuramente il motore di ricerca più potente ed utilizzato nel panorama di internet al momento. Parallelamente alla sua crescita ed alla sua posizione dominante nel mercato della ricerca on line sono sorti anche alcuni problemi: tra questi uno dei più importanti riguarda la sicurezza.
La sicurezza sul web è diventata una delle priorità prese in considerazione da Google nella visualizzazione dei risultati visualizzati. Negli ultimi mesi, ad avvalorare questa tesi, si è notata una tendenza: circa il 50% dei risultati della prima pagina di una ricerca su Google è in formato HTTPS.
Prima di affrontare il discorso se valga o meno la pena far passare il proprio sito al protocollo HTTPS cerchiamo di capire di cosa si tratta esattamente.
HTTPS significa “Hypertext Transfer Protocol Secure“. La differenza con l’HTTP tradizionale che tutti abbiamo imparato a conoscere sta proprio in quella S finale. Con HTTPS viene modificato il protocollo su cui vengono inviati i dati tra il browser che utilizziamo ed i siti web che stiamo visitando. In parole povere? Ogni comunicazione tra il sito web ed il browser viene crittografata quando si naviga un sito Web HTTPS: il sito è più sicuro.
In ottica SEO che significa?
Significa che sempre più risultati su Google sono ‘più sicuri’, il gigante di Mountain View ha scelto la sicurezza tra i suoi punti cardine. Secondo le analisi di settore già alla fine del 2017 il 65% dei risultati Google sarà in HTTPS. Sono in molti tra i colossi della rete ad aver fatto il cambio optando per il protocollo HTTPS, tra i tanti citiamo Wikipedia, Amazon, Facebook, YouTube, Yelp!, eBay e TripAdvisor.
Secondo molti, i siti web con HTTPS stanno scalando le posizioni nei risultati di ricerca di Google. Indipendentemente da questo i browser come Google Chrome hanno iniziato a visualizzare segnali di avvertimento quando il sito non è garantito sicuro, generalmente siti in HTTP. Di sicuro questi segnali di avvertimento possono creare un senso di disagio nei visitatori del sito ‘non sicuro’ invogliandoli a scegliere altri siti, probabilmente ‘concorrenti’.
Le imprese stanno quindi valutando di passare i loro siti web al protocollo HTTPS nella speranza di guadagnare punti per la presenza su Google e garantire sicurezza e tranquillità ai visitatori della rete. La conversione di un sito in HTTPS non è particolarmente complicata e l’acquisto di un certificato di protezione è abbastanza economico (i principali provider lo forniscono gratuitamente). Solo in alcuni casi, soprattutto per quanto riguarda i siti più vecchi, potrebbero essere necessari interventi più radicali aumentando i rischi, sia tecnicamente che in termini di immagine del brand.
Il verdetto finale
Le aziende vogliono generare sempre più traffico verso il loro sito internet e vogliono aumntare il tasso di conversione del loro business. Allo stesso tempo i visitatori vogliono sentirsi più tranquilli navigando in siti protetti.
Le due esigenze si sposano adottando una sola soluzione…